Vorrei raccontare di una corsa folle, di quattro giovani vite stroncate. Di tre giorni vissuti a Sassano. Di un lutto immenso. Di una tragedia senza fine. Di destini che si intrecciano e lasciano senza fiato. Che lasciano arrabbiati con la vita.
Vorrei raccontare di lacrime e abbracci, di pugni chiusi e occhi gonfi. Di genitori affranti e amici disperati, di amori spezzati e di fiori bianchi. Di ricordi sussurrati e di sogni infranti. Di una rotonda e di un proiettile nero.
Vorrei raccontare della compostezza del dolore, dei visi stravolti, delle forze che mancano, di immagini che restano dentro e si nascondono nella memoria perché troppo atroci da ricordare.
Vorrei raccontare soprattutto di Nicola e Giovanni, di Luigi e Daniele. Di quattro ragazzi che amavano la vita. La corteggiavano e si facevano amare. Da tutti.
Vorrei raccontare di dicerie ignobili, di vergognosi conigli celati dietro un computer, di fuochi d’artificio stonati, di giornalisti invadenti, di ruote che sgommano e che sfregiano la voglia di vivere.
Vorrei raccontarlo non perché cambi qualcosa. Ma solo per ricordare. Perché ricordare quattro giovani, quasi bambini, è un modo per continuare a farli essere presenti. Perché ricordare cosa è accaduto è un modo per sperare (ma non ci credo) che le tragedie non si ripetano.
E, personalmente e a chi possa interessare, raccontare, mi aiuta a ripercorrere i tre giorni vissuti nel dolore di Sassano per ripetermi che quel dolore va sempre rispettato. Spero di averlo fatto.
grazie
Blog fantastico
buona fortuna
………………..
http://www.8ii.in