Sarei nato quattro mesi dopo quel terremoto che ha sconvolto il nostro territorio. Quindi la scossa, anzi le scosse, le ho vissute tra racconti, lettura e immagini. Vittime, eroismi, paura, soccorsi, ho cercato di farle mie tra fotografie e parole.
Ho, quindi, vissuto di più lo sciacallaggio sui soldi pubblici durato per decenni. Soldi mangiati, divorati, fagocitati da politica e camorra, da amministratori e cittadini incivili. Per ricostruire? Per dare un futuro? Macché. Non fare altro che continuare a far tremare la terra. Un terremoto ancora più subdolo perché nascosto, provocato e criminale.
Il Mattino scrisse “Fate presto” rivolto a istituzioni e cittadini. Un appello drammatico per il nostro territorio.
Ora scriverebbe “Fate qualcosa” rivolto a istituzioni e cittadini. Un appello, altrettanto, drammatico per il nostro territorio.