Fingersi di essere stato ferito da un’auto pirata per nascondere un infortunio sul lavoro è un esempio su come il mondo del lavoro nel Vallo di Diano ha molto ancora di sommerso. Di torbido. Di NERO, insomma.
L’operaio indiano per timore di perdere il lavoro – secondo la denuncia e le indagini dei Carabinieri – e sotto la pressione dei datori di lavoro ha detto il falso agli inquirenti. Tutti denunciati.
Ma nel Vallo di Diano quanti sono gli “indiani”? Indiani non come l’origine dello sfortunato operaio ma nel senso di silenziosi di fronte alle condizioni, precarie, di lavoro. Quanti sono costretti a subire situazioni di lavoro quanto meno complicate per sopravvivere? Quanti datori di lavoro sorvolano su sicurezza, stipendi, orari e rispetto della legge?
Non dimentichiamo, mai, Giovanna Curcio e Anna Maria Mercadante. Erano vicine a noi. E non ce ne siamo accorti.